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La rete dei segni è ecologica come quella della vita.Per esempio una linea di Manet e una di Carlo Fontana, sono sfaccettature e oscillazioni diverse di un’unica linea infinita, che avvolge noi, le nostre istituzioni e i luoghi della non-risposta.
L’arte è una rete organizzata e distesa sulla Terra, come un'immensa composizione musicale, nella quale un’idea di differenza e ripetizione diventa la parola chiave della partitura.

Questi lavori formano dei pattern, ognuno con i suoi schemi di organizzazione, con la sua struttura, configurazione, orientamento, motivo. La tensione fondamentale di ognuno di loro si auto organizza, e il “tutto” determina il ruolo di ogni segno. Il disegno auto organizzato non indica un risultato fisso nel tempo, ma un insieme in evoluzione, al quale si può partecipare aggiungendo o sottraendo, fisicamente o virtualmente, alcune associazioni.

Oggi la cura del pianeta è un obiettivo fondamentale per la sopravvivenza dell’umanità. Abituare i nostri sensi alla percezione della rete auto organizzata è un fatto molto importante. Osservando questi disegni ci si rende conto che la natura non ha un sotto e un sopra, che non esistono gerarchie, destra e sinistra o alto e basso. Comprendere gli ecosistemi della natura equivale a comprendere la connessione dei segni e delle scritture dell’uomo come reti.


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Attilio Terragni, architetto mail: info@studioterragni.com